Un'importante tappa nella storia del Museo Civico Antonio Collisani di Petralia Sottana: nuovo allestimento e nuova sede...

Scritto il 02/09/2025
da Comune di Petralia Sottana

Un'importante tappa nella storia del Museo Civico Antonio Collisani di Petralia Sottana: nuovo allestimento e nuova sede per la sezione geologica. Il simbolico taglio del nastro del nuovo plesso, dedicato al geologo petralese Giuseppe Torre, è avvenuto ieri alla presenza dell'assessore al Territorio e all'Ambiente Giusy Savarino, delle autorità civili, militari e religiose. La nuova sede, nata anche dalle indicazioni dei validatori geopark, amplia l'offerta della nostra istituzione che si dota di strumenti e contenuti multimediali di nuova generazione per raccontare le specificità del territorio: dai coralli fossili alla pietra di lumachella, dai geositi più affascinanti ai fenomeni franosi che entrano nella carne viva delle comunità. Un successo collettivo per cui è d'obbligo fare alcuni ringraziamenti:
All'assessorato al territorio e all'ambiente della Regione Siciliana (che ha finanziato l’intervento) nella persona dell'assessore Giusy Savarino, che ha mostrato sensibilità e volontà di incontro verso le aree interne, nonché del dott. Francesco Picciotto Dirigente del Servizio 3 - "Aree Naturali Protette, Rete Natura 2000, Sviluppo Sostenibile", da sempre vicino alle Madonie;
Al commissario dell'Ente Parco delle Madonie, Salvatore Caltagirone che fin da principio ha creduto a questo progetto con dedizione e impegno, nonché al direttore Giuseppe Maurici, al dirigente Peppuccio Bonomo, allo staff geopark, a tutti i funzionari che si sono spesi con generosità e impegno in questi mesi nonché ai vari presidenti e commissari che hanno sostenuto le attività del museo uno dei quali, Angelo Pizzuto, presente all’inaugurazione;
Alla famiglia Torre, tra cui i fratelli Fabio e Alessandro (quest'ultimo direttore del museo) che negli anni si sono spesi affinché la geologia trovasse un posto di rilievo nel panorama madonita;
All'intero comitato tecnico scientifico del museo (la prof.ssa Amalia Collisani (erede di Giuseppe Collisani da cui il mueso prende il nome e donatrice della preziosa collezione archeologica), la prof.ssa Francesca Spatafora, il prof. Piero Di Stefano, la prof.ssa Emilia Valenza e i geologi Torre già citati) e al Museo Salinas per aver condiviso l'iter che ha consentito la nascita di una struttura museale policentrica e diffusa nel nostro centro storico;
Alle precedenti amministrazioni comunali che hanno dato impulso e corpo al progetto di una istituzione museale stabile nel nostro comune;
Alla giunta comunale: il vice sindaco Alessandro Cilibrasi (con delega al Geopark e in campo fin dai primi momenti), gli assessori Gaetano Rizzitello (in prima linea sulle tante emergenze sia tecnologiche che logistiche), Consuelo Serio e Salvatore Tedesco (preziosi supporti nella risoluzione delle varie criticità); all’ex assessore Loredana Sabatino per l'impegno profuso a favore delle collezioni e degli allestimenti del Collisani, ai consiglieri comunali e agli uffici che hanno lavorato senza sosta per fare il supporto necessario alla buona riuscita dell'iniziativa;
Alle istituzioni coinvolte: ai sindaci dei 22 comuni del Geopark Madonie; al Gal Isc Madonie rappresentato dal Presidente Mario Cicero, dal direttore Dario Costanzo e dal consigliere Giuseppe Minutilla (sindaco di San Mauro Castelverde);
All'architetto Salvo Curcio (progettista del nuovo allestimento), al grafico Dario Barà e al responsabile delle installazioni multimediali Nino Gaudesi che, con meno risorse di altri blasonati musei, hanno creato un lavoro di altissimo livello che nulla ha da invidiare a installazioni più note;
All'Italkali, rappresentata dall'ing. Michele Simili, dal dott. Vito Cascioferro e dal geom. Santo La Placa, che ha sostenuto economicamente, logisticamente e idealmente il progetto attraverso anche una sala dedicata a quella enorme ricchezza del territorio che è il salgemma;
A Sua Eccellenza il vescovo Giuseppe Marciante che, tramite il segretario Valerio Di Vico, ha partecipato al momento inaugurale collaborando, in fase di costruzione, alla realizzazione di supporti didattici e multimediali legati alla pietra di lumachella, elemento costruttivo fondante degli edifici sacri madoniti;
Alla protezione civile regionale e alle ditte che hanno lavorato al monitoraggio del fenomeno franoso per aver messo a disposizione dati da utilizzare per spiegare un fenomeno complesso e impattante sulla popolazione;
Agli artisti, agli studiosi, alle associazioni e a coloro che hanno donato gli oggetti presenti al museo;
Ai volontari di servizio civile di quest'anno e quelli degli anni precedenti per il lavoro di custodia e valorizzazione e svolto negli anni.
Al progetto Maroneum del dott. Giovanni Di Lorenzo (ex Vice Sindaco ) e a tutte le testate presenti per aver contribuito a divulgare il momento.
Il museo è uno specchio del territorio sul quale fare leva come strumento di conoscenza comune, uno spazio per ricominciare un dialogo fra cittadini e istituzioni che non può mancare nel nostro comprensorio; una tappa, un tassello di un percorso più ampio e organico che vuole riportare a centro le Madonie e i suoi abitanti costruendo un piccolo motore di sviluppo che sia capace di fondarsi sulla riscoperta dell’identità. Il nuovo polo museale diffuso, con il supporto autorevole del Comitato Tecnico Scientifico, nelle sue sezioni archeologica, geologica e fotografica, ambisce a fare tutto ciò.